PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IL DOLORE" 1 marzo 2018 h. 11.00 Roma
Su iniziativa dell'Associazione Interparlamentare di Amicizia Italia -Azerbaigian, l'Ambasciata della Repubblica dell'Azerbaigian in Italia, in collaborazione con il Centro Internazionale del Multiculturalismo di Baku e la Casa Editrice Sandro Teti, ha organizzato a Roma, presso la Sala degli Atti Parlamentari Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" la presentazione del libro "Il Dolore", di Amir e Arye Gut.
Insieme romanzo e documento storico, il volume racconta la storia dell'amore tra un dottorando israeliano studioso della geopolitica del Caucaso meridionale e una giovane azerbaigiana sopravvissuta al genocidio di Khojaly, l'evento più drammatico del conflitto del Nagorno-Karabakh tra Armenia ed Azerbaigian, datato 25-26 febbraio 1992.
L'incontro del 1 marzo e’ stato organizzato in occasione del XXVI anniversario degli eventi di Khojaly, e ha visto i saluti del senatore Sergio Divina, presidente dell'Associazione Interparlamentare di Amicizia Italia-Azerbaigian, dell'Ambasciatore Mammad Ahmadzada e la partecipazione del Prof. Etibar Najafov, dell'Amministrazione Presidenziale della Repubblica dell'Azerbaigian, dell'autore Arye Gut e dell'editore Sandro Teti.
A coordinare l’incontro lo stesso editore Sandro Teti, che dopo i ringraziamenti ha offerto una panoramica sul romanzo, lasciando poi la parola a Sergio Divina. Il Senatore ha messo in luce due aspetti fondamentali del romanzo: l’offrire un quadro storico sul conflitto del Nagorno Karabakh tra Armenia ed Azerbaigian ed evidenziare uno dei tratti caratteristici dell’Azerbaigian, il suo multiculturalismo. Il Senatore Divina ha ricordato la normativa internazionale, che impone il ritiro delle forze armate dell’Armenia dai territori dell’Azerbaigian, tra cui 4 risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ha terminato il suo intervento con l’invito a far conoscere l’amico Azerbaigian - paese con cui si può davvero dialogare, il più possibile.
Ad intervenire poi l’Ambasciatore Mammad Ahmadzada che ha inquadrato l’incontro nell’ambito del 26mo anniversario del genocidio di Khojaly. Ha ricordato i molti eventi che ogni anno vengono organizzati per sensibilizzare alla tragedia di 26 anni fa e ha sottolineato come l’Azerbaigian, collocato geograficamente in un crocevia strategico, sia un paese che ha sempre cercato la pace. Nonostante ciò il paese subisce un’ingiustizia nell’indifferenza della comunità internazionale, nonostante la Documentazione internazionale che l’Armenia non implementa. Per ripristinare la giustizia innanzi tutto occorre “ricordare e far conoscere”. L’Azerbaigian, ha sottolineato, non si riconcilierà mai con questa situazione.
Sono poi intervenuti il Prof. Etibar Najafov, che ha ricordato nel dettaglio i fatti di Khojaly, le conseguenze dell’occupazione militare da parte dell’Armenia dei territori azerbaigiani con circa 1 milione di azerbaigiani profughi nella propria terra e ha citato l’importanza delle campagne internazionali, tra cui la compagna “Giustizia per Khojaly”.
Per finire e’ intervenuto l’autore del libro Arye Gut, che ha ricordato come il romanzo sia il frutto del lavoro suo e del padre Amir, cittadini israeliani nati in Azerbaigian e profondamente legati al popolo Azerbaigiano. Quanto narrato nel testo, ha sottolineato, e’ il frutto “della realtà, dell’osservazione, del dialogo con i sopravvissuti.”
Non c’entra la componente religiosa nel conflitto. Il suo discorso si e’ chiuso con un messaggio di speranza: “nonostante la guerra e l’occupazione, crediamo nella vita e nell’amore.”
Dopo i saluti conclusivi il pubblico ha assistito ad un toccante filmato sui fatti di Khojaly, registrati da un giornalista Azerbaigiano presente sul luogo il giorno dopo i drammatici eventi che hanno portato alla morte innocenti, spesso bambini, e anziani.